Il Casentino è la parte superiore della valle dell’Arno che sta fra il Pratomagno ad ovest e le Alpi di Serra e di Catenaia ad Est. È ricco di acque (tanto da far dire a Dante: li ruscelletti che dai verdi colli del Casentin discendon giuso in Arno), nonché di località di villeggiatura estiva, sia in grandi abitati come Poppi, Bibbiena, Chiusi della Verna e Badia Prataglia, sia in numerose e pittoresche frazioni minori. Notevole anche La Burraia, paradiso di sciatori in inverno.
Ricco di vestigia storiche (nella piana di Campaldino fu combattuta la famosa battaglia), il Casentino offre al turista escursioni in foreste secolari, castelli medievali (Romena, Porciano, Valenzano), pievi romaniche (Romena e la Pieve Socana con la bellissima ara etrusca) nonché i due celebri eremi e santuari di Camaldoli e della Verna. Di particolare interesse sono, nel comune di Talla, i ruderi dell’Abbazia di Santa Trìnita che fu intorno al 1000 un fiorente centro di cultura internazionale, fondato da due monaci tedeschi, Eriprand e Peter, e collegato con Fulda.
L’economia del Casentino è ancora oggi basata sull’industria tessile (famoso il tessuto “Casentino”, verde e arancione) e della carta, nonché sull’artigianato del legno e del ferro (con Stia, centro di arte fabbrile e sede della Mostra-Mercato del ferro battuto).
Il Casentino comunica con Firenze attraverso il Passo della Consuma e con la Romagna attraverso il Passo dei Mandrioli. La comunicazione con il capoluogo, un tempo piuttosto carente, è decisamente migliorata con la bretella che consente di bypassare Bibbiena per chi è diretto a Pratovecchio e Stia. Molto migliorata e funzionale è anche la linea ferroviaria Arezzo-Stia dopo il ripristino a seguito di una frana che l’aveva interrotta nel 1987 all’altezza di Subbiano.